Phnom Penh
Cambogia
Phnom Penh è il centro politico ed economico della Cambogia e come molte altre località importanti del paese ha preso vita sull’acqua nel punto di confluenza di 3 fiumi: il Tonlè Sap, il Tonle Bassac e il Mekong.
In questa città sono presenti molte contraddizioni e sono ben visibili i segni di ogni dominazione che ha caratterizzato la Cambogia ed è quindi possibile passeggiare tra edifici e boulevars di chiara origine francese oppure trovarsi in un quartiere con pagode birmane, incontrare turisti in cerca di locali dove festeggiare oppure monaci buddisti con le loro abitudini di meditazione e silenzio.
UN PÒ DI STORIA
Phnom Penh, anticamente chiamata Chaktomuk, ha delle origini che affondano nel mito di una storia che vede come protagonista una donna che nel XIV secolo frequentava le rive del Mekong per raccogliere della legna. Questa donna trovò un tronco che conteneva quattro statue di Buddha e una di Visnu e a seguito di questi benevoli segni divini fu fondata una nuova città che divenne la capitale prendendo il posto di Angkor che era stata il centro del paese durante il regno khmer.
La posizione di Phnom Penh si rivelò essere davvero strategica, facilmente difendibile e al centro di importanti vie di trasporto fluviale che ne fecero un centro di grande importanza per l’economia nel periodo in cui fu capitale reale fino all’inizio del 1500. Successivamente a causa di lotte per il potere la capitale venne spostata più volte e Phnom Penh perse di importanza fino a quando nel 1886 fu scelta nuovamente come sede del governo e del palazzo reale divenendo definitivamente la capitale ufficiale della Cambogia.
La città vide un notevole sviluppo anche durante il periodo della dominazione francese quando furono realizzate molte delle strutture principali della città come scuole, caserme, poste, banche, ospedali, alberghi e strutture ricettive presenti ancora oggi.
Proprio per effetto di questa notevole crescita che iniziò nei primi anni del 1900 la città subì un processo di modernizzazione che le fece guadagnare il titolo di “perla d’Asia”.
Questo periodo felice si interruppe bruscamente nel 1975 a causa della follia di Pol Pot che qui incarcerò e uccise tutti gli avversari politici e svuotò interamente la città costringendo i suoi abitanti a lavorare fino alla morte nei campi di lavoro.
La dittatura di Pol Pot perse il proprio controllo su Phnom Penh solo nel 1978 quando una invasione vietnamita costrinse il regime a fuggire nelle vicine foreste della Thailandia.
Oggi la capitale sta guardando avanti ma è possibile vedere delle testimonianze del genocidio in alcuni musei o siti come il campo di Choeung Ek dove i prigionieri venivano fatti marciare fino allo sfinimento per poi essere giustiziati.
COSA FARE
Ad un primo impatto Phnom Penh risulta essere una città confusa sia architettonicamente sia a causa di un traffico molto caotico ma, una volta abituati al suo ritmo sa regalare delle esperienze davvero uniche.
Al centro della città è possibile trovare il Sisowath Quay, un viale lungo 3 chilometri, che costituisce la parte più viva e moderna e dove è possibile trovare boutique e negozi alla moda insieme a locali e alberghi di lusso.
In questo viale è possibile fare shopping, gustare ogni tipo di cucina, passeggiare tra famiglie cambogiane per scoprirne le abitudini quotidiane ma anche godere di uno splendido tramonto prima di dedicarsi alla movimentata vita notturna di questa parte della città che offre ogni tipo di divertimento.
Il Palazzo Reale rappresenta sicuramente una tappa imperdibile per ogni visita perché costituisce la testimonianza più spettacolare presente in città di architettura khmer. Nonostante l’edificio principale non sia visitabile è possibile accedere ad altre strutture come il padiglione di Napoleone III che fu edificato in Egitto dall’imperatrice francese Eugènie per poi essere trasportato e ricostruito pezzo per pezzo in Cambogia in onore di re Norodom. Merita una visita anche una pagoda famosa per il suo pavimento interamente costruito con lastre di argento, chiamata per questo Silver Pagoda, dove è possibile trovare la famosissima statua del Buddah di smeraldo.
Il Wat Phnom, fondato nel 1372 sulla cima dell’unica collina della città, è il più importante tempio della città e qui viene conservata la statua del Buddha del futuro, Maitreya Buddha in lingua locale. In questo tempio è possibile attraversare numerose sale decorate con raffigurazioni delle vite del Buddah precedenti all’illuminazione e delle storie dei Reamker che costituiscono la versione khmer del poema epico Ramayana.
Per coloro che vogliono vedere delle impressionanti testimonianze del genocidio di Pol Pot è possibile visitare il Museo del Genocidio o il campo di Choeung Ek dove sono stati esumati i corpi di quasi 9000 vittime giustiziate dal dittatore. Sconsigliamo queste visite ai più sensibili perché di forte impatto emotivo.
CONSIGLI UTILI
Phnom Penh risulta essere ad un primo impatto molto caotica e potrebbe disorientare i turisti meno esperti quindi il nostro consiglio principale è quello di affidarvi ad una delle nostre guide che vi accompagneranno senza problemi nella visita più adatta per voi.
QUANDO ANDARE
Phnom Penh è visitabile senza problemi in qualsiasi momento dell’anno grazie al proprio clima tropicale; per chi sceglie un viaggio tra giugno e ottobre ricordiamo che si tratta della stagione delle piogge e quindi può capitare di imbattersi in frequenti temporali.